Il fiume Brembo: storia, lavoro e leggende della Valle Brembana

Il fiume Brembo a Carovana
Il fiume Brembo a Carovana Foto di Walter Ferrari

Dalle sorgenti di Carona fino all’Adda, alla scoperta delle sue bellezze, della storia e delle leggende del fiume che da secoli ne plasma l’identità.

La scheda

Nome: Fiume Brembo
Lunghezza: 74 km
Origine: Alpi Orobie, ai piedi del Pizzo del Diavolo di Tenda (circa 2.100 m s.l.m.)
Sbocco: Fiume Adda, presso Canonica d’Adda (BG)
Caratteristiche: Uno dei principali corsi d’acqua della Lombardia; affluente di sinistra dell’Adda; bacino idrografico di circa 900 km²
Affluenti principali: Enna, Parina, Imagna
Soprannome: “Fiume impetuoso” – noto per le sue piene improvvise e la forza delle sue acque
Utilizzo: Irrigazione, produzione di energia idroelettrica, approvvigionamento idrico per le Terme di San Pellegrino, in passato trasporto del legname e forza motrice per mulini e ferriere
Parchi naturali: Parco del Basso Corso del Brembo, Parco dei Colli di Bergamo, Parco del Brembo
Fauna e flora: Trote, carpe, uccelli acquatici, saliceti e boschi misti con salice bianco, ontano nero, pioppo e platano
Luoghi simbolo: Ponte Vecchio di Brembate, Ponte del Diavolo di Camerata Cornello, Terme di San Pellegrino, borgo di Pagliari (Carona)
Curiosità: Celebre il detto bergamasco “Il Serio bagna, il Brembo inonda”.
Nel 1966 un’alluvione devastante colpì la Valle Brembana
Lungo il suo corso sorge Crespi d’Adda, patrimonio UNESCO
In passato veniva utilizzato per trasportare tronchi di legno fino a Milano lungo il Naviglio Martesana
Il fiume Brembo a Branzi
Il fiume Brembo a Branzi Foto di Walter Ferrari

Ritorno in Valle Brembana

Ho iniziato a frequentare la Valle Brembana negli anni ’60 quando, adolescente, con i miei genitori trascorrevo le vacanze estive a Sottochiesa e poi successivamente a Oltre il Colle, località turistica in quegli anni molto  rinomata e frequentata. Ai primi di ottobre, approfittando di una bellissima giornata di inizio autunno, ho voluto percorrere in auto  il corso del fiume Brembo partendo da Carona (borgo di Pagliari), fino al termine della Valle Brembana, per fotografarne le bellezze naturali e architettoniche e condividerle con i miei lettori.

Caratteristiche geografiche del Brembo

Il fiume Brembo è uno dei principali corsi  d‘acqua della Lombardia e affluente di sinistra  del fiume Adda, compreso interamente nella provincia di Bergamo.Nasce dalle Alpi Orobie, precisamente ai piedi del  Pizzo del Diavolo di Tenda, a circa 2100  metri d’altitudine; ha una lunghezza di 74 Km ed un bacino idrografico esteso per circa 900 Kmq. Affluenti principali: Enna, Parina e Imagna. Confluisce nell’Adda presso Canonica d’Adda.
Il suo corso attraversa diverse valli, tra cui la Valle Brembana, dando il nome alla zona montuosa che lo circonda, e numerosi  paesi famosi come San Pellegrino Terme, Zogno, Dalmine, Ponte San Pietro e Brembate.
Il fiume Brembo a San Giovanni Bianco
Il fiume Brembo a San Giovanni Bianco Foto di Walter Ferrari

Storia e importanza

Il fiume Brembo è stato fondamentale fin dall’antichità per le popolazioni dellabergamasca. I Romani lo utilizzarono come via di comunicazione e per l’irrigazione, mentre nel Medioevo divenne un’importante fonte di energia per i mulini e le ferriere locali. Molti ponti medievali vennero costruiti per attraversarlo, tra cui il Ponte Vecchio di Brembate, utilizzato come via di collegamento tra Bergamo e Milano.
Dal XII° secolo in poi, il fiume divenne essenziale per l’industria tessile e metallurgica. Nel XIX secolo, con la rivoluzione industriale, lungo le sue rive sorsero filatoi, cartiere e ferriere, sfruttando la forza dell’acqua per la produzione di energia.
Un esempio significativo di industrializzazione lungo il Brembo è Crespi d’Adda, il villaggio operaio costruito dalla famiglia Crespi, che sfruttava l’acqua del fiume per alimentare il grande cotonificio.
Il fiume Brembo a San Pellegrino Terme
Il fiume Brembo a San Pellegrino Terme Foto di Walter Ferrari

Flora e fauna

Il fiume Brembo ospita un ecosistema variegato, con numerose specie di uccelli acquatici, trote e carpe. Di notevole importanza naturalistica l’area di confluenza del Brembo nell’Adda, per la presenza del Bosco di Mezzo, un saliceto in buone condizioni a salice bianco ed eleagno, con presenza di ontano nero, pioppo nero, platano edarbusti vari.

Parchi e aree protette

Lungo il fiume Brembo si trovano diverse aree naturali protette:
Parco del Basso Corso del Brembo, istituito per preservare la biodiversità della zona; Parco dei Colli di Bergamo, che include parte del corso superiore del fiume; Parco del Brembo, che comprende diverse zone boschive lungo il fiume.

Il fiume Brembo confluisce nell'Adda
Il fiume Brembo confluisce nell'Adda Foto di Walter Ferrari

Curiosità

Il susseguirsi di esondazioni del Brembo, nel corso dei secoli, gli hanno attribuitola fama di fiume impetuoso e tormentato.Da sempre utilizzato per scopi irrigui e per il funzionamento dei numerosi mulini presenti lungo le sue rive, è stato, fino a metà ‘800, la più importante via di trasporto per il legname montano. Con l’arrivo delle piene primaverili, centinaia di tronchi di abete e larice scendevano dalla Valle Brembana fino alle segherie di Zogno, San Giovanni Bianco e Almenno San Salvatore. Di sovente proseguivano fino  a Vaprio d’Adda e caricate sui barconi, giungevano a Milano lungo il naviglio Martesana.
Nel 1966, una delle alluvioni più devastanti colpì la valle Brembana, causando gravi danni e la distruzione di ponti e infrastrutture. Da allora, sono stati avviati numerosi interventi di tutela ambientale per ridurre il rischio di inondazioni.  Significativo il detto bergamasco “ il Serio bagna, il Brembo inonda”.
Il fiume è famoso per i suoi  “ponti del diavolo”, tra cui quello di Camerata Cornello, legato a leggende locali.
È una delle fonti principali d’acqua per le Terme di San Pellegrino, comune  famoso anche  per le sue acque minerali.
Walter Ferrari
Walter Ferrari
Testi e foto
Walter Ferrari