Caos alla stazione Termini: ritardi record fino a 8 ore e mezza dopo un investimento mortale in Calabria
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- 13 novembre 2025 Cronaca Dall'Italia
Disagi pesanti per migliaia di viaggiatori: treni bloccati, informazioni frammentarie e proteste. Assoutenti chiede risarcimenti immediati, polemiche politiche contro il ministro Salvini
Un incidente mortale paralizza il traffico ferroviario
La giornata del 13 novembre si è trasformata in un incubo per chi viaggiava da e verso Roma. Alla stazione Termini, già dalle prime ore del pomeriggio, i tabelloni segnalavano ritardi fuori scala: oltre 8 ore e mezza per alcuni Frecciarossa provenienti dalla Calabria. La causa, spiegano da Trenitalia, è un investimento mortale avvenuto alle 8 del mattino all’altezza della stazione di Praia a Mare, lungo la linea Sapri-Paola. I rilievi dell’Autorità Giudiziaria hanno imposto la sospensione totale della circolazione fino alle 14.50, con ripartenza solo graduale nelle ore successive. Nonostante la ripresa dei convogli, i ritardi si sono accumulati fino alle 19.30, coinvolgendo sia l’alta velocità sia i treni regionali e Intercity.
Ritardi record e disagi in serie
La situazione più critica riguarda i collegamenti Reggio Calabria–Roma–Torino, dove il Frecciarossa delle 11.25 è arrivato a segnare 520 minuti di ritardo. Pesantissimi anche i rallentamenti sulle partenze: l’AV 8418 per Venezia ha superato gli 8 ore di ritardo, mentre i convogli diretti a Torino hanno oscillato tra i 240 e i 360 minuti. Il caos ha coinvolto anche Italo e la linea ad alta velocità Roma–Firenze, dove un inconveniente tecnico ha richiesto interventi fino alle 13.45. Trenitalia precisa che, durante l’interruzione in Calabria, è stato predisposto un servizio sostitutivo con bus tra Sapri e Paola, ma la misura non è bastata a contenere gli effetti a catena sull’intera rete nazionale.
Viaggiatori esasperati e informazioni insufficienti
A Termini la tensione è salita di ora in ora. Molti passeggeri, in viaggio per lavoro o rientro, hanno raccontato di non aver ricevuto comunicazioni chiare, con aggiornamenti tardivi e informazioni discordanti tra tabelloni, app e personale in stazione. In diversi casi famiglie, studenti e turisti sono rimasti bloccati sui binari senza sapere se il proprio treno sarebbe partito. La situazione ha coinvolto migliaia di persone dirette verso Milano, Venezia, Torino e Napoli, generando lunghe code ai punti informativi e proteste per la mancanza di assistenza adeguata.
Assoutenti: serve un risarcimento immediato
L’associazione dei consumatori Assoutenti definisce «non più sostenibile» una gestione simile delle emergenze ferroviarie e chiede indennizzi proporzionati ai disagi subiti. Secondo il presidente Gabriele Melluso, «i bonus non bastano: serve un rimborso equo e immediato per chi ha visto compromessi impegni e serenità». Assoutenti torna inoltre a sollecitare una revisione delle norme sui diritti dei passeggeri, chiedendo regole analoghe a quelle già in vigore nel trasporto aereo. «Oggi migliaia di viaggiatori sono rimasti ostaggio di un sistema troppo fragile», osserva Melluso, invocando un piano straordinario per ridurre i disservizi ricorrenti sulla rete nazionale.
Polemica politica: «Il ministro batta un colpo»
Alle proteste dei passeggeri si aggiunge la polemica politica. La senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent accusa il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini di «assenza totale di gestione». «Se a Roma i treni accumulano fino a sei ore di ritardo non è sfortuna», dichiara, «ma l’ennesima prova di un sistema che non funziona, mentre il ministro preferisce i selfie alla guida del settore». Fregolent chiede un intervento immediato: «Gli italiani meritano servizi all’altezza di un Paese europeo, non il caos mentre il ministro gioca a fare l’influencer».
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Redazione