Guerra in Ucraina, tensione crescente su più fronti tra avanzate russe, accuse di corruzione e nuovi aiuti internazionali
Colpiti civili a Zaporizhzhia e Kharkiv, mentre Kiev ribadisce che Pokrovsk non è caduta. Sullo sfondo la pressione europea per riforme anticorruzione e nuovi pacchetti di sostegno
Attacchi russi e vittime civili
La giornata segna un nuovo aumento della tensione sul fronte ucraino. A Zaporizhzhia due persone sono state uccise da un drone russo nel villaggio di Preobrazhenka, secondo il governatore Ivan Fedorov. A Kharkiv tre civili – due donne morte sul colpo e un uomo deceduto durante il trasporto in ospedale – sono rimasti vittime di un attacco con drone mentre si recavano a ritirare la pensione. Il quadro conferma un’intensificazione degli attacchi contro aree non militari, che Kiev definisce “colpi deliberati contro i civili”.
La situazione al fronte e il nodo Pokrovsk
Il comandante in capo Oleksandr Syrsky ribadisce che «non si può parlare di un controllo russo su Pokrovsk né di accerchiamento operativo». I combattimenti restano più feroci in sette aree chiave: Kupyansk, Lyman, Siversk, Kostyantynivka, Pokrovsk, Mirnohrad e Huliaipole. Kiev afferma inoltre di aver fermato l’avanzata russa a Huliaipole grazie ad attacchi di fuoco intensivi. Sul fronte aereo Mosca ha confermato la morte dell’equipaggio di un caccia Su-30 precipitato in Carelia durante un addestramento.
Corruzione in Ucraina: pressioni e reazioni internazionali
Il Fondo monetario internazionale torna a chiedere riforme e un quadro anticorruzione credibile come condizione per nuovi investimenti. Il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak parla di «eco del passato» legata al sistema costruito per decenni dal Cremlino, rivendicando che oggi «le istituzioni indipendenti funzionano». Non mancano però critiche dure: Budapest accusa apertamente Kiev di gestire i fondi in modo opaco e chiede di interrompere il finanziamento europeo, mentre il cancelliere tedesco Friedrich Merz invita Zelensky a «passi energici» nella lotta alla corruzione. Kiev risponde annunciando un audit completo sulle aziende pubbliche. L’Unione Europea, pur esprimendo preoccupazione, sottolinea che le indagini «dimostrano che il sistema anticorruzione funziona».
Diplomazia, aiuti militari e pressing internazionale
Zelensky informa i partner occidentali sugli sviluppi del conflitto e ringrazia i medici militari visitati nell’area di Zaporizhzhia. Sul piano militare i Paesi nordici e baltici hanno annunciato un pacchetto congiunto da 500 milioni di dollari per l’acquisto di armi statunitensi destinate a Kiev, mentre lo Stato maggiore ucraino conferma l’impiego dei missili a lungo raggio Flamingo e Bars contro strutture russe in Crimea, Zaporizhzhia e sul territorio della Federazione. In Europa prosegue il confronto sul finanziamento dell’Ucraina: il commissario Valdis Dombrovskis garantisce che saranno presentate presto nuove opzioni e che «il fabbisogno è urgente». Intanto il Cremlino insiste sul fatto che Kiev «prima o poi dovrà negoziare, ma da posizioni peggiori».
Il dramma dei bambini deportati
Zelensky afferma che l’Ucraina sta lavorando con Qatar, Vaticano e altri Paesi per il rimpatrio dei minori deportati in Russia: «Sono circa 19.500 i bambini portati via con la forza». Secondo Kiev, sarebbero distribuiti in circa 400 località sul territorio russo.
La posta in gioco per l’Europa
La presidenza di turno dell’Ue richiama l’attenzione sulle conseguenze di un eventuale fallimento dell’Ucraina, che «avrebbe un impatto diretto sulla sicurezza europea». Per Bruxelles la priorità resta sostenere Kiev con nuovi strumenti finanziari e garantire che le riforme richieste procedano in modo credibile e verificabile.
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Redazione