Elvis, il gatto di quartiere che unisce San Bovio
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- 29 novembre 2025
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Mobilitazione dei residenti della popolosa frazione di Peschiera Borromeo, dopo la denuncia e l'ondata di sostegno sui social: “Non toccate il gatto Elvis!”
La fotografia a corredo della raccolta firme su Avaaz.org
A San Bovio Elvis non è un gatto qualunque. È una presenza costante, un’istituzione locale, una piccola celebrità che da anni attraversa il quartiere con passo lento e sguardo sornione. Ogni mattina esce di casa, percorre il vialetto e si dirige verso l’Unes. Lì, tra l’ingresso e le casse, trova il suo posto preferito: un angolo tiepido dove farsi coccolare dai clienti, controllare con aria vigile chi passa, o semplicemente chiudere gli occhi per una ronfata mentre il supermercato scorre attorno a lui. Non ha mai dato fastidio a nessuno. Anzi, per molti è diventato un punto fermo della giornata.
Poi, però, è arrivata la denuncia. Qualcuno, infastidito dalla sua presenza nell’atrio del supermercato, ha segnalato l'episodio. La famiglia proprietaria, colta alla sprovvista, ha tenuto Elvis in casa per due giorni. Due giorni di pianti alla finestra, lamenti, sguardi tristi. Fino a quando la proprietaria, dispiaciuta per quella sofferenza, ha ceduto: «L’ho tenuto a casa forzatamente per 2 giorni, ma stava davanti alla finestra piangendo e mi sentivo terribilmente crudele a creargli questa prigionia forzata. Ho dovuto lasciarlo andare», ha scritto su Facebook.
In un messaggio rivolto ai residenti ha chiesto una sola cosa: «Per favore non dategli da mangiare davanti all’Unes. Lui sa qual è la sua casa e deve tornare qui se ha fame. Mi raccomando davvero, è importante per aiutarlo». A scanso di dubbi, Elvis è stato visitato dal veterinario: è microchippato, vaccinato e in piena salute.
Intanto la comunità non è rimasta a guardare. Una petizione online ha raccolto circa 150 firme nel corso delle settimane, una testimonianza concreta di quanto Elvis sia amato. Nel testo si ricorda che, pur essendo il gatto di una famiglia, è ormai anche il “gatto del paese”: resta volentieri sotto i portici, si fa accarezzare, osserva le casse come un piccolo supervisore. Per chi proprio non lo volesse attorno, suggeriscono i promotori, basterebbe accompagnarlo gentilmente fuori.
Anche dal vivo, davanti all’Unes, alcuni ragazzini hanno organizzato una raccolta firme spontanea. Seduti sotto i portici, raccontavano ai passanti che qualcuno avrebbe persino denunciato il supermercato per aver “ospitato” Elvis.
La vicenda ha preso forza quando è comparso un cartello diventato virale, rivolto “alla signora o al signore che ha fatto arrestare Elvis”: un testo ironico ma pungente, che accusa chi ha segnalato il gatto di aver rispettato la legge «sacrificando comprensione, empatia, umanità». Il finale è diventato un motto: «Per “nostro Elvis” intendo il gatto di tutta San Bovio, ovviamente non suo. GRAZIE!».
Ma la vera onda lunga è arrivata dai social. Nei gruppi di quartiere Elvis è una star da anni. Foto, video, meme, racconti delle sue apparizioni: c’è chi lo saluta ogni mattina, chi lo chiama “Il Direttore dell’Unes”, chi sostiene di riconoscerlo dal rumore delle zampette sotto i portici. Quando è circolata la voce della denuncia, i residenti hanno reagito all’unisono.
Commenti come «Non toccate il gatto Elvis!», «È di tutti, lasciatelo vivere!», «Elvis è il simbolo del nostro quartiere» hanno riempito i gruppi social. C’è chi ha ricordato come negli anni sia stato una presenza confortante per i bambini, una compagnia per gli anziani, una piccola gioia quotidiana per chi rientra dal lavoro stanco e trova Elvis lì, pronto a farsi accarezzare.
Oggi Elvis è tornato libero di girare. Lo si vede di nuovo davanti all’Unes, tranquillo come sempre, a ricordare che a volte basta un gatto per unire un quartiere e trasformare una comunità virtuale in una comunità reale.
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Redazione