Leonora Carrington a Milano: l’arte come sogno, ribellione e metamorfosi |VIDEO|
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- 03 novembre 2025
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Una grande retrospettiva a Palazzo Reale racconta l’universo visionario della surrealista inglese, tra magia, femminismo e immaginazione senza confini.
Milano celebra una delle figure più enigmatiche e rivoluzionarie del Novecento: Leonora Carrington. Dal 20 settembre 2025 all’11 gennaio 2026, le sale di Palazzo Reale ospitano la prima retrospettiva italiana dedicata all’artista inglese naturalizzata messicana, un’occasione rara per entrare nel suo universo visionario. Oltre sessanta opere – tra dipinti, disegni, documenti e fotografie – costruiscono un itinerario che racconta le molte vite della Carrington: pittrice, scrittrice, scultrice, drammaturga e pensatrice radicale.
Una biografia inquieta, tra Europa e Messico
Leonora Carrington nasce nel 1917 a Clayton Green, nel Lancashire, in una famiglia benestante che avrebbe voluto destinarla a un’esistenza conforme. Ma fin da giovanissima mostra un temperamento ribelle e un immaginario intriso di miti celtici e fiabe irlandesi, trasmessi dalla madre e dalla governante. Negli anni Trenta si forma artisticamente in Italia, a Firenze, dove entra in contatto con la pittura trecentesca e quattrocentesca che le offrirà modelli stilistici di lunga durata.
A Parigi incontra i surrealisti, stringe un legame intenso, sia affettivo che lavorativo, con Max Ernst e viene presto riconosciuta come una delle voci più originali del movimento. La guerra la costringe a spostarsi: vive in Francia, in Spagna (dove conosce l’orrore dell’internamento psichiatrico), a New York, e infine in Messico, dove si stabilirà definitivamente. Lì costruisce una nuova identità, intrecciando rapporti con artisti e intellettuali e trovando nel paese una seconda patria culturale e spirituale.
Il linguaggio di un mondo in trasformazione
L’opera della Carrington sfugge a ogni definizione univoca: è surrealista, certo, ma allo stesso tempo radicata in saperi antichi, dalla magia all’alchimia, e attraversata da un pensiero che anticipa questioni oggi centrali, come l’ecologia e il femminismo. Le sue tele sono popolate da figure ibride, animali parlanti, divinità dimenticate e regine alchimiste, in una continua metamorfosi tra umano, animale e vegetale.
Questi universi fantastici non sono evasione: sono strumenti critici per mettere in discussione i ruoli imposti, i rapporti di potere, le rigidità della società. Nei suoi quadri, la cucina diventa laboratorio magico, la fiaba si trasforma in racconto sovversivo, la follia viene restituita come esperienza di conoscenza e non solo di dolore.
I temi della mostra
Il percorso espositivo milanese si sviluppa in diverse sezioni che riflettono i molteplici nuclei della sua ricerca.
- Il Grand Tour e gli esordi: i primi disegni giovanili, come la serie Sisters of the Moon, rivelano già la fascinazione per il femminile potente e misterioso, l’attrazione per le stelle e la mitologia, la predisposizione a inventare cosmogonie alternative.
- Il Surrealismo e la “sposa del vento”: accanto a Max Ernst, Carrington trova la sua voce e inizia a costruire un mondo personale fatto di simboli e visioni. Alcune opere di questo periodo raccontano la vitalità ma anche il trauma della guerra e dell’esilio.
- Fiaba e spaesamento: trasferitasi in Messico, Carrington mantiene vivo il legame con l’Europa attraverso un processo di “bilocazione immaginaria”. I ricordi dell’infanzia inglese riaffiorano in dialogo con il Rinascimento italiano e con le nuove influenze messicane, dando vita a capolavori come Las tentaciones de san Antonio.
- Il viaggio dell’eroina: qui la mostra mette in luce il parallelismo tra la biografia di Carrington e i percorsi di conoscenza delle sue protagoniste femminili. Nei suoi quadri e nei suoi scritti, l’artista si identifica con eroine che affrontano prove interiori, esplorano mondi invisibili e si misurano con forze cosmiche.
- La cucina alchemica: uno degli aspetti più affascinanti. Carrington trasforma la cucina, spazio tradizionalmente relegato al lavoro femminile, in un tempio della creatività e della magia. Opere come Grandmother Moorhead’s Aromatic Kitchen mostrano scene domestiche trasfigurate in rituali esoterici, dove il cibo diventa simbolo di potere e metamorfosi.
Tra femminismo e eco-immaginario
Leonora Carrington è stata una pioniera del pensiero ecofemminista. Nelle sue opere la natura non è semplice sfondo, ma entità viva con cui l’essere umano deve dialogare in equilibrio. Le donne appaiono come custodi di saperi dimenticati, capaci di collegare la dimensione materiale con quella spirituale. Non sorprende che molti dei suoi quadri siano abitati da figure femminili che preparano pozioni, governano rituali o compaiono come regine di mondi alternativi.
Il femminismo di Carrington non è mai dogmatico, ma “della coscienza”: un invito a riconoscere la pluralità dei generi e a ripensare le relazioni di potere in chiave armonica e inclusiva.
L’attualità di Leonora Carrington
L’interesse per Carrington è cresciuto enormemente negli ultimi anni, anche grazie al richiamo avuto alla Biennale di Venezia 2022, che ha preso il titolo da un suo racconto, Il latte dei sogni. La retrospettiva milanese si inserisce in questo processo di riscoperta e restituisce finalmente all’Italia una figura che, pur avendo avuto legami profondi con la cultura del nostro paese, era rimasta fino ad oggi poco conosciuta dal grande pubblico.
Visitare questa mostra significa attraversare un mondo caleidoscopico, dove il fantastico e il politico convivono, dove l’arte è al tempo stesso rifugio e arma, poesia e denuncia. È un invito a lasciarsi sorprendere dall’immaginazione e a riconoscere la forza dell’arte come strumento di emancipazione e conoscenza.
Leonora Carrington non è solo una delle grandi protagoniste del Surrealismo: è un’artista che continua a parlarci oggi, ricordandoci che il sogno può essere una forma di resistenza e che l’immaginazione è, forse, la più radicale delle libertà.
Stefano Brigati - Redattore
INFORMAZIONI UTILI
Mostra: Leonora Carrington
Quando: dal 20/09/2025 al 11/01/2026
Dove: Palazzo Reale, Piazza Duomo, Milano
Prezzo: 15€ (intero)
Orari: Da martedì a domenica ore 10:00-19:30, giovedì chiusura alle 22:30. Lunedì chiuso.
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Redazione